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Alla scoperta della terza versione delle Puma Deviate Nitro 3: la "semi daily-trainer" con piastra in Carbonio che aumenta ancora la sua reattività
Foto di MarathonWorld.it
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MarathonWorld.it vi porta alla scoperta Puma Deviate Nitro 3, un modello abbastanza atipico nel panorama delle scarpe running che in questa nuova versione porta alcuni accorgimenti che a nostro parere migliorano notevolmente l'esperienza in corsa rispetto al passato pur mantenendo alcuni punti cardine, come la piastra in Carbonio inserita in un contesto che possiamo definire di semi-daily trainer.
Ma, e lo anticipiamo subito, continuate a seguirci in quanto tra qualche giorno la prossima recensione in programma è quella della versione Elite di Puma, una scarpa che dopo i primi chilometri promette scintille.
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PUMA DEVIATE NITRO 3 - LE CARATTERISTICHE
Una colorazione davvero bellissima, una "Sunstream" che non a caso ricorda un po' il sole e il tramonto, e che, oltre ai loghi e alle rifiniture classiche di Puma, porta la scritta Nitro in grandi dimensioni nella parte interna e una tomaia intermedia, traspirante e con una consistenza a cavallo tra una daily trainer tradizionale e una scarpa da gara. Molto protettiva e imbottita è invece la conchiglia posteriore che presenta una caratteristica coda grigia che va a stabilizzare il comparto posteriore.
E' una scarpa davvero ricca di dettagli, come la scritta del nome della scarpa sulla linguetta, che anche in questo caso da una parte ha una forma e un attacco alla base come le scarpe da gara ma che in realtà nasconde estese imbottiture come le scarpe per l'allenamento.
Il peso nel numero US 9 è risultato essere alla nostra bilancia di 280g, circa 15g in più rispetto a quanto riportato nella scheda tecnica e superiore ai 267g nelle Deviate Nitro 2. Il drop sale di 2mm arrivando a 10mm, 39mm sul tallone e 29mm sulla punta, mentre nel battistrada è confermatissima la tecnologia del PumaGrip, una conformazione e un materiale che come avevamo già detto in precedenza è probabilmente il meglio che ad oggi il mercato può offrire. Una trazione davvero eccellente che, oltre a dare un senso di assoluta sicurezza, le abbiamo provate con successo anche in giornate di pioggia, da l'idea di aggrapparsi al meglio al terreno quando si inizia a spingere.
Nell'intersuola si utilizza il NitroFoam, una schiuma avanzata infusa di azoto che in questa conformazione, così come già visto nelle Deviate 2, non è poi così morbidissima e che, insieme alla piastra in Carbonio PWRPlate contribuisce a creare in corsa una sensazione di estrema reattività .
Apriamo però una piccola parentesi sull'utilità della piastra in questo modello:
Come possiamo vedere nel video, l'inserimento della piastra in questa scarpa non ha un fine puramente prestazionale, l'intersuola è troppo rigida per essere deformata, c'è solo una piccola deformazione sulla punta che non va a restituire energia e dobbiamo sforzarci tantissimo per piegare la scarpa...motivo per cui probabilmente l'inserimento della PWRPlate nella porzione profonda della scarpa ha come fine quello di irrigidire ancora di più tutto il comparto inferiore con l'intento di rendere la scarpa super reattiva, e come vedremo tra poco sul campo questa caratteristica è il piatto forte di questo modello.
(poi prova in corsa)
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PUMA DEVIATE NITRO 3 - LA PROVA IN CORSA
Se le Deviate Nitro 2 le avevamo definite delle semi-racer, questa terza versione passa forse ad essere una semi-daily trainer, decisamente più protettiva, più comoda e più gestibile a livello di ritmo rispetto al modello che avevamo provato oltre un anno fa. E' una scarpa che ti fa stare poco a terra e fa si che il piede dopo l'appoggio scappi subito via, non a caso dopo l'allenamento si avverte una maggiore fatica a livello dei quadricipiti, e che già da subito ti costringe a mantenere un ritmo brillante. Diciamo che è poco adatta a fondi lenti in quanto risulta essere "piatta" nelle situazioni dove non si spinge.Â
Come anticipato, con queste Deviate vedrete il suo intento già dal primo chilometro: come più volte visto durante il test con queste scarpe, se per esempio con scarpe "normali" si inizia un allenamento sul piede dei 5'20", con queste Deviate Nitro 3 il primo chilometro è sempre stato a cavallo dei 5, e questo perché, come già detto, la scarpa ti porta subito a essere molto attivo a livello di spinta, ma questa sua capacità di attivarvi si nota in particolar modo appena si prova a cambiare ritmo. Tornando all'esempio di poco fa, con il minimo sforzo, senza neanche accorgersene, siamo passati dai 5' dei primissimi chilometri a un ritmo sotto i 4'40" nel giro di pochissimi metri. Probabilmente in fase di spinta c'è un "lavoro silenzioso" della piastra ma reputiamo questa capacità della scarpa esclusivamente alla sua rigidità , che non inficia assolutamente sulla comodità ma è da ricercare solo in una fase di appoggio estremamente rapida.
Insomma, è una scarpa che livella la prestazione media verso l'alto pur senza raggiungere picchi prestazionali superlativi, poco adatta a ritmi lenti e molto adatta per distanza più contenute. A nostro parere è la scarpa adatta per chi prepara una 10km, e quindi è solito correre su ritmi molto brillanti, che non corre grandi chilometraggi: uscite di 30/40/50 minuti, tra i 6 e i 12 chilometri, per non parlare della sua estrema praticità in variazioni di ritmo, sedute in progressione, tutte le situazioni dove si è sempre sul pezzo a livello di brillantezza.
Il catalogo di Puma si conferma estremamente semplice e completo: le ForereverRun, super ammortizzanti e compatte per i fondi lenti, le Velocity Nitro, la più poliedrica e più daily-trainer nel senso stretto, poi questo modello un po' atipico con la piastra che possiamo definire intermedio, e infine il modello da gara, le Deviate Nitro Elite che troverete sui vostri schermi tra qualche giorno.