Videogiochi

Cosa si può imparare dalla partecipazione ai videogiochi sportivi? ecco alcuni interessanti spunti

Sembra davvero un paradosso parlare di sport e di videogiochi insieme. A primo acchito, si potrebbe ritenere che non esista nulla di più diverso tra queste due attività, ognuna a suo modo affascinante, ma difficilmente conciliabile.

Eppure, i due campi sono sorprendentemente simili, e vedremo come.

Videogiochi, un mondo che merita uno studio approfondito

Tutti noi sappiamo che il mondo dei videogiochi è nato negli anni Settanta, con i primi arcade game. Che erano semplici e rudimentali, ma gettavano le basi per un’evoluzione inarrestabile e che a oggi continua a non vedere una fine.

Sul fenomeno dei videogiochi si è sviluppata una serie di studi che ci hanno portato a comprendere gli effetti e le modalità di come vengono fruiti da parte dei giocatori. E che sono, molto spesso, altamente positive.

Nel suo saggio del 2007 intitolato Cos’hanno da insegnarci i videogiochi in fatto di apprendimento e competenze, il Professor James Paul Gee ha individuato le caratteristiche che fanno di un videogioco un buon videogioco.

Caratteristiche che sono sorprendentemente trasversali, e vengono applicate in modo ubiquo, dai migliori giochi sportivi alle ultime evoluzioni del nuovo online casino live.

Le caratteristiche che rendono un videogioco un buon videogioco

Non è possibile commentare tutte le 36 caratteristiche che rendono un videogioco “buono” secondo Gee, ma in linea di massima, egli afferma che non è il contenuto che rende un videogioco buono o cattivo, ma la modalità con cui si svolge.

I videogiochi “buoni” sono quelli che spingono il giocatore verso l’apprendimento, con una modalità bottom-up: ovvero, si spiegano le regole, e si costruisce il resto da lì, con una progressione di apprendimento personale.

Il bisogno di identità

Il primo bisogno di un giocatore è quello di identificarsi nel soggetto del gioco. L’identificazione ci permette di superare i propri limiti, e di rendere tutto possibile, superando i propri limiti che spesso sono sostanzialmente di autolimitazione. E cosa c’è di più identificante dello sport che si ama praticare, e nel quale si diventa – anche se attraverso un gioco – un fuoriclasse?

Sviluppo della mentalità scientifica

Il principio base della scienza è quello dell’empirismo. Provare e imparare dai propri errori per migliorarsi e superare finalmente l’ostacolo. Un buon giocatore ha molto in comune con lo scienziato, e come lui formula un’ipotesi e la verifica attraverso l’applicazione pratica.

Stimolare l’esplorazione

Un buon videogioco non permette che il giocatore si adagi, ma pone continuamente nuove sfide e nuovi ostacoli. In questo modo, la creatività del giocatore continua a essere messa alla prova per trovare una nuova soluzione. E poi un’altra. E un’altra ancora.

Confronto e sfida all’interno di regole stabilite

All’interno di un videogioco ci sono regole che valgono per tutti, e che devono essere rispettate da tutti. Interagire all’interno di questa sfera virtuale e virtuosa permette di confrontarsi con gli altri su un piano di sostanziale parità – dove l’unica discriminante è la propria abilità tecnica.

In sintesi

  • Videogiochi, un mondo che merita uno studio approfondito

  • Le caratteristiche che rendono un videogioco un buon videogioco

  • Il bisogno di identità

  • Sviluppo della mentalità scientifica

  • Confronto e sfida all’interno di regole stabilite

08/04/2021