Mary Cain

Drammatica intervista di Mary Cain al Ny Times: la ragazzina prodigio statunitense racconta l'inferno all'Oregon Project

Fanno scalpore le dichiarzioni di Mary Cain, ex talento prodigio del mezzofondo statunitense che nel 2013 raggiunse a 17 anni la finale di 1500m ai Campionati Mondiali di Mosca. Poi una inaspettata caduta negli inferi dopo essere passata alla corte dell'ormai celebre Oregon Project di Alberto Salazar.

Dopo alcuni anni di silenzio, dove la Cain è scomparsa dai radar dell'Atletica, la classe 1996 si racconta in una commovente e durissima intervista video al New York Times che ha già fatto il giro del mondo. "Ero la ragazza più veloce d’America, finché non sono entrata nel Nike Oregon Project", inzia la Cain che durante i 7' di video lancerà accuse durissime al suo ex allenatore ed al suo staff.

"A 16 anni sono stata contattata da Salazar per entrare nel suo tem, per me fu un sogno. Tutto lo staff, composto da soli maschi, era concentrato solo sul mio peso, dovevo diventare sempre più magra per correre forte. Sono arrivata al punto di presentarmi alle gare già da perdente, il mio obiettivo era quello di sopravvivere".


La Cain continua affermando che "nel team non c'era nessuno psicologo o nutrizionista professionista, erano solo un gruppo di amici capeggiati da Alberto. Mi pesava di fronte a tutti i compagni di allenamento ed ero ridicolizzata se non pesavo quanto stabilito, voleva darmi dei diuretici per perdere peso anche se non era consentito dalle regole".

Poi la parte più drammatica del racconto: "Mi resi conto di aver perso il ciclo mestruale, all'inizio era passato qualche mese ma alla fine questa situazione si è verificata per 3 anni e quando succede questo le ossa si indeboliscono, io me ne sono rotta 5 diverse. Mi sentivo sola e ho iniziato a pensare al suicidio, ho iniziato a tagliarmi e la dentro tutti mi vedevano e sapevano ma nessuno ha mai fatto niente".

"Nel maggio 2015 dopo un'altra gara andata male si scatenò un temporale e tutti i partecipanti si rifugiarno al coperto, Alberto davanti a tutti i presenti al meeting si scagliò contro di me dicendomi di aver preso 5 libbre. Quella stessa sera andai da Alberto e dal suo staff dicendoli che mi stavo tagliando ma loro mi risposero che era tardi e volevano dormire. Trovai il coraggio di dire tutto ai miei genitori che mi comprarono subito un biglietto aereo per tornare a casa".

Ora Mary da qualche anno è tornata a New York, non ha mai smesso da allenarsi con John Henwood e da qualche mese ha ripreso a doppiare. Che questo suo sfogo sia di buon auspicio per il ritorno ai grandi palcoscenici.

Di seguito l'intervista integrale




08/11/2019