Trieste Spring Run

La nuotatrice paralimpica Giorgia Marchi è la nuova testimonial della Trieste Spring Run

Foto di Organizzatori


Un passaggio di testimone ideale da un atleta paralimpico d’alto livello ad un’altra che non è da meno. Nel 2023 il volto della Trieste Spring Run è stato quel Matteo Parenzan, già portabandiera alla Cerimonia di Chiusura delle Paralimpiadi di Tokyo, capace di vincere nello stesso anno l’Europeo e il Mondiale di tennis tavolo paralimpico, mentre l’edizione 2024 vedrà in copertina Giorgia Marchi, triestina e nuotatrice paralimpica in ascesa che, dopo aver vissuto l’emozione del 12° posto nei 100 rana alle Paralimpiadi di Tokyo 2020, vorrà bissare l’esperienza quest’estate a Parigi. La ragazza triestina, classe 2001, è l’atleta italiana, con disabilità intellettiva relazionale, di riferimento e sarà la testimonial della Trieste Spring Run 2024. Esplosa tra le file dell’USTN (Unione Sportiva Triestina Nuoto), dopo un percorso di ulteriore crescita sotto la guida del Verona Swimming Team, per il quale è tesserata nel circuito paralimpico, è entrata dal 2023 nel Gruppo Sportivo Fiamme Oro e oggi nuota a Trieste con l'Asd Tergeste Nuoto Altura, facendo parte della squadra assoluti e allenandosi dunque sempre con i normodotati. La Trieste Spring Run, curata dall’Apd Miramar in collaborazione con l’Asd Trieste Atletica Aps con la co-organizzazione del Comune di Trieste e il patrocinio della Regione Friuli-Venezia Giulia, abbraccerà la città di Trieste e i suoi dintorni dal 29 aprile a domenica 5 maggio, giornata clou dell’evento con la Trieste 21K e la Bavisela Family Run. “Sono rimasta sorpresa – racconta Giorgia - ma onorata, della scelta fatta dal Comitato Organizzatore di un evento come la Trieste Spring Run che fa dell’inclusione a 360° uno dei suoi must. Stiamo parlando di un appuntamento aperto a tutti tra persone di qualsiasi età, famiglie di ogni genere, partecipanti con disabilità e atleti di altissimo livello. Tutti possono raggiungere il traguardo della gara e il proprio traguardo personale”.


La storia di Giorgia è un racconto fatto di ostacoli superati negli anni grazie alla costanza e alla disciplina con le quali ha affrontato ogni aspetto della sua vita dalla scuola allo sport, dalla paura a mettere la testa sott'acqua a salire sul palcoscenico delle Paralimpiadi. Giorgia, si è compresa, si è accettata e con invidiabile forza è riuscita a trasformare le proprie difficoltà in opportunità alzando via via l'asticella mentre i singoli obiettivi venivano raggiungi, compresi una crescita personale ed atletica sotto gli occhi di tutti. 


La nuotatrice giuliana, a causa di una sofferenza neonatale subisce un ritardo intellettivo di grado medio ma, in vasca trova la sua dimensione. Dopo un primissimo approccio positivo in acqua a pochi mesi di vita e la successiva difficoltà ad immergersi con il capo, ci mette più di un anno per riuscire a gestire le proprie emozioni, per poi sentirsi completamente a suo agio in piscina solo qualche anno più tardi. Un passaggio fondamentale del suo percorso è stato il periodo vissuto nella squadra di nuoto sincronizzato dell’USTN, esperienza scelta dalla famiglia che ha messo alla prova e migliorato le sue capacità di coordinazione. E poi, il passaggio al nuoto in corsia, le prime gare, i successi e i record, che fanno pensare a qualcosa di più. Giorgia acquisisce fiducia nei propri mezzi, supportata costantemente dalla famiglia e dai suoi tecnici e istruttori. Gareggia con la FISDIR (Federazione Italiana Sport Paralimpici degli Intellettivo Relazionali – categoria II2) la sua Federazione di appartenenza, con la FINP (Federazione Italiana Nuoto Paralimpico – categoria S14) e con la FIN (Federazione Italiana Nuoto) dove compete spalla a spalla con le nuotatrici normodotate in un contesto di assoluta normalità molto stimolante per lei dal punto di vista agonistico e sociale. “Avere una disabilità non è facile, tuttavia ciò che penso sempre è che ognuno di noi, che ha una disabilità, debba avere ben chiaro quante cose si possano fare. Certamente lo sport può essere uno strumento estremamente prezioso per l’inclusione anche perché ti offre costanti stimoli, e i traguardi raggiunti diventano nuove partenze per inseguire ulteriori obiettivi. Credo fortemente che la più grande vittoria di ognuno di noi sia quella di accettarsi e piacersi per come si è, senza aver paura di mettersi in gioco in qualsiasi contesto”


Ad oggi la carriera di Giorgia è stata contraddistinta da grandi risultati ma, appassionati e tifosi, sono certi che ci siano ancora tante pagine da scrivere in primis, dopo aver fatto in più occasioni il tempo di qualificazione per i Giochi, essere selezionata per le Paralimpiadi di Parigi 2024. L’estate agonistica avrà come antipasto gli Europei per i quali Giorgia partirà venerdì 19 aprile. Dopo essersi fatta notare, nel 2017, agli European Para Youth Games di Genova in cui si è colorata d’oro nei 100 m rana, la crescita dell’azzurra è stata costante e senza intoppi. Oltre agli innumerevoli allori ai Campionati Italiani, Giorgia si è fatta sempre notare anche a livello internazionale: tra i vari risultati, nel 2018, agli Inas Summer Games di Parigi, ha conquistato tre medaglie di bronzo nei 50 m rana, sui 200 m Rana e sui 200 m misti. Da lì la sua corsa non si è più fermata, portandola sino alla Paralimpiade di Tokyo dove ha colto il 12° posto sui 100 m rana nella categoria S14. Negli anni successivi non ha smesso di raccogliere soddisfazioni, svolgendo, per esempio, il ruolo di portabandiera alla sesta edizione (giugno 2023) dei Global Games, la più importante competizione internazionale per atleti con disabilità intellettivo relazionali. 


“Lo sport paralimpico in Italia si è sviluppato molto negli ultimi anni soprattutto grazie alla tv e ai social ma penso che si possa fare ancora tantissimo soprattutto per la disabilità intellettiva relazionale, che è la più diffusa a livello mondiale ma spesso invisibile in tutti i sensi. Per offrire possibilità a tutti, servono esempi che le famiglie possano seguire, serve l'accessibilità economica per i progetti sportivi inclusivi per persone con disabilità, serve l'accessibilità fisica a tutte le strutture sportive e infine serve l'apertura mentale ad aprire settori paralimpici in ogni associazione garantendo così diversi livelli di offerta”.

12/04/2024