Spiridon Louis

Venerdì 10 aprile 1896 Spiridon Louis vinse il primo titolo olimpico di Maratona: il racconto della gara e gli aneddoti

Il 10 aprile 1896 venne decretato il primo campione olimpico della Maratona nella storia dei Giochi moderni. Nato ad Amarousio il 12 gennaio 1873, Spiridon Louis entrò per primo allo Stadio Panathinaiko davanti a 60mila persone festanti.
 
Nella prima edizione dei Giochi Olimpici Moderni quella di Spiridon Louis fù l'unica medaglia d'oro di un atleta europeo tra i 12 eventi in programma. Come molti sapranno la distanza dei 42.195km fù corsa a partire dalle Olimpiadi di Londra 1908 e ad Atene la gara fù proposta dal francese Michel Bréal, amico di Pierre de Coubertin, che volle rievocare l'epico evento della corsa di Filippide percorrendo una distanza di circa 40km tra il Ponte di Maratona e lo Stadio Panathinaiko.
 
La gara andò in scena nel pomeriggio di venerdì 10 aprile, ultimo giorno dei Giochi, e da subito si dimostrò un evento globale in quanto oltre alla folta squadra greca ci furono adesioni anche dall'Australia, dagli Stati Uniti, dalla Francia e dall'Ungheria.
 
Le cronache parlano di un pomeriggio caldissimo ed un clima reso ancor più irrespirabile dalle tortuose e polverose strade nella quale era stato disegnato il percorso, lo sparo alle ore 14 in punto.
 
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Sono numerosissimi gli aneddoti, quasi tutti mai confermati, tra cui quello relativo ai ristori: la gara era praticamente unica nel suo genere e nessuno aveva grande dimestichezza con la distanza. Molti spettatori riferirono che gran parte dei concorrenti erano sfiniti già a metà gara ma Louis, che si era fatto un'idea ben precisa nell'evento di qualificazione, si fermò più volte ai punti di ristoro (spesso rappresentati da bar e taverne che si trovavano lungo il percorso) bevendo addirittura dei bicchieri di vino!
 
A prendere le redini della gara nelle prime battute fù il francese Albin Lermusiaux, già salito sul podio nei 1500m (allora la gara in pista più lunga del programma), che iniziò a perdere terreno intorno al 25mo chilometro fino ad essere superato da uno dei nomi più noti al via, l'australiano Edwin Flack che pochi giorni prima si era aggiudicato sia gli 800m che i 1500m.
 
Flack, poi ritiratosi a soli 3km dall'arrivo, venne ripreso a 10km dal traguardo con Spiridon Louis, a lungo in ombra, che riuscì a salire al comando al chilometro 32 e sbarazzarsi definitivamente degli avversari a 4km dallo Stadio Panathinaiko. Si dice che nello storico impianto l'aria era tesissima fino all'ingresso di Louis: l'evento era molto atteso da tutta la nazione e le notizie che arrivavano dal percorso erano discordanti e parlavano di un possibile arrivo in volata, non veritiero, tra Louis e Flack.
 
2h58'50" il crono dell'atleta di casa che si lasciò alle spalle il connazionale Charilaos Vasilakos, all'arrivo in 3h06'03", e l'ungherese Gyula Kellner, che risultò essere l'unico atleta straniero capace di completare la gara. Non mancarono momenti di tensione dopo il traguardo con la squalifica di Spiridon Belokas, inizialmente terzo ma poi accusato di aver percorso buona parte del percorso in carrozza.
 
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L'impresa di Louis, ma anche quella di Vasilakos, assume un valore ancora maggiore se si considera che la prova di selezione della nazionale greca si era svolta sul solito durissimo percorso poco più di 2 settimane prima dell'evento olimpico. Addirittura si narra che il 22 marzo ci fù una prima gara di qualificazione vinta proprio da Vasilakos, gli organizzatori locali non furono soddisfatti del riscontro e pochi giorni più tardi misero in scena una seconda maratona decidendo che chiunque sarebbe riuscito a correre sotto il tempo di 3h18' (crono corso da Vasilakos nella prima gara) si sarebbe guadagnato l'accesso ai Giochi; in questo "bis" Louis chiuse al quinto posto ma con un crono inferiore al limite stabilito.
 
Il premio per il successo olimpico? una coppa d'argento donata da quel Michel Bréal che aveva ideato l'evento. Fonti storiche parlano di altri doni ricevuti dai commercianti locali, come un cavallo ed una carretta e pasti gratis a vita in alcuni ristoranti di Atene. Non risultano altre gare corse da Louis dopo il successo ad Atene 1986.
 
Pare infatti che Spiridon si "ritirò a vita privata" nel suo villaggio natale dopo che la sua popolarità scemò a distanza di qualche mese dall'impresa. Non è chiaro quale fosse il suo mestiere, alcune testimonianze lo descrivono come pastore mentre altre parlano di portatore d'acqua tra Atene ed i villaggi circostanti, quello che è certo è che tra il 1893 ed il 1895 svolse servizio militare e probabilmente fù il Colonello Papadiamantopoulos, suo superiore nell'Esercito, a convicerlo a prendere parte alla gara di selezione. Carlo Airoldi, l'italiano che giunse ad Atene a piedi per gareggiare ma che poi fù fermato a poche ore dalla partenza con l'accusa di professionismo, descriveva Louis come un esperto militare che da ormai molti anni aveva abbandonato la vita di campagna.
 
Dopo anni in ombra, tra cui si ricorda anche un'arresto per falsificazione di documenti poi culminata con un'assoluzione, Spiridon Louis fù celebrato dal comitato olimpico tedesco alle Olimpiadi di Berlino 1936 quando Adolf Hitler lo invitò come ospite d'onore e durante una cerimonia rievocativa lo omaggiò di una corona d'alloro proveniente direttamente da Olimpia. Morì nel suo villaggio nel 1940, all'età di 67 anni.
 
In occasione delle Olimpiadi di Atene 2004 lo Stadio Olimpico che ospitò la cerimonia di apertura e chiusura, le gare di atletica ed alcune partite di calcio, venne costruito proprio ad Amarousio, suo villaggio natale, ed oggi è a lui intitolato: lo Stadio Olimpico Spyros Louis è ad oggi il principale impianto della Capitale ed ospita il più importante meeting di atletica della Grecia e le partite interne dell'AEK.
 
La coppa originale vinta ad Atene 1896 è stata battuta all'asta per 860mila dollari nel 2012, ad aggiudicarsela l'associazione culturale Stavros Niarchos che ha permesso la permanenza dell'oggetto in Grecia. E' esposta permanentemente dal 2015 al Centro Culturale della fondazione.
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10/04/2021