Meeting Città di Padova
Record della Stefanidi, Lasitskene salta 2m e sfiora 2.08m, la Santiusti al minimo mondiale: tutti i risultati
Padova vola. Letteralmente. Lo fa con Katerina Stefanidi, che firma il nuovo record del Meeting superando quota 4.72 nel salto con l’asta e migliorando di un centimetro il primato realizzato nel 2016 dalla cubana Yarisley Silva, quella che la stessa greca, oro olimpico a Rio, ha indicato come principale rivale ai prossimi Mondiali di Londra. Ma lo fa anche con la russa Maryia Lasitskene-Kuchina, che prima si assicura il successo a 2 metri esatti nell’alto davanti alla polacca Kamila Licwinko (1.98, suo primato stagionale) e poi prova a 2.07 (un tentativo) e a 2.08, sfiorando l’impresa. Alle sue spalle, Alessia Trost eguaglia il primato stagionale, salendo sino a 1.94. Ma nel bilancio di questa XXXI edizione del “Città di Padova” non si può non citare Allyson Felix, che s’impone nei 200 metri in 22”80 nettamente davanti a Phyllis Francis (23”10) e Dina Asher-Smith (23”15), ma vince, soprattutto, la gara dell’affetto, travolta dai bambini che entrano in pista all’apertura dei cancelli, chiedendo foto e autografi alla pluricampionessa olimpica e mondiale. «Grazie Padova. Era la mia prima esperienza qui ed è stata molto bella. Tornerò» promette all’arrivo.
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E ancora: Laura Muir conferma di essere in condizioni invidiabili e sfiora il record della manifestazione nei 1.500 in 4’05”01. Nei 400 a ostacoli affermazione a sorpresa del keniano Haron Koech (49”39, suo primato stagionale), che realizza il miglior tempo nella serie teoricamente meno forte, terminando davanti al quattro volte campione iridato Bershawn Jackson, che s’impone nella seconda (49”62). Bella prova della statunitense Queen Harrison nei 100hs (12”84), davanti alla campionessa olimpica di Pechino Dawn Harper-Nelson, a 2 centesimi da lei, mentre nei 100 Isiah Young regola tutti in 10”26.
Tra le più applaudite Yusneysi Santiusti, campionessa di Assindustria Sport che, davanti al suo pubblico, stacca il pass per i Mondiali di Londra scendendo a 2’00”82 negli 800, chiudendo al terzo posto nella gara vinta dall’americana Ajée Wilson (1’59”19). «Sono contenta per il minimo, meno per il risultato, perché so che valgo un tempo inferiore ai 2 minuti» il suo commento. Tra gli uomini s’impone invece Amel Tuka, veronese adottivo, che blocca il tempo dopo 1’45”61 coronando una prova tutta in testa, a testimonianza di una condizione che cresce.
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In chiave azzurra, da segnalare anche il terzo posto di Dariya Derkach nel triplo (13.70) nella gara vinta dalla lituana Dovile Dzindzalietaite con il primato stagionale (14.15). Stesso piazzamento per la padovana Chiara Rosa nel peso (17.20, vince la favorita Anita Marton con 18.08). Andrew Howe si ferma per un problema alla caviglia sinistra nel lungo dopo un salto a 7.59, dove domina il cubano Echavarria (8.34 ventoso). Nei 1.500 quinta piazza di Joao Bussotti in 3’37”33 ma domina il keniano Jonathan Kiplimo Sawe in 3’26”56.
Ma è stata festa grande anche per Giandomenico Sartor, Ivan Carmelo Messina, Pier Alberto Buccoliero e Diego Gastaldi che hanno migliorato il record italiano della 4x400 uomini categoria T53-T54, che durava da ben 18 anni (era di 3’55”91 datato 26 giugno 1999), fermando il cronometro dopo 3’50”03.
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17/07/2017
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