Padova Marathon
Annunciati i nomi dei top runners della gara di domenica 28 aprile: Etiopia contro Kenya nella prova maschile
Eccoli qui, i protagonisti della Padova Marathon. Sarà ancora una volta un evento agonistico sotto il segno degli specialisti africani, ma impreziosito da diverse presenze azzurre di spicco, nell’idea di proporre sia nella prova principale che scatterà dallo Stadio Euganeo alle 8.30, sia in quella da 21 chilometri al via da Abano Terme alle 9.45, gare veloci e di sicuro interesse.
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UOMINI: ZELEKE CONTRO KORIR E LOMOI. Il miglior tempo d’iscrizione è quello dell’etiope Wosen Zeleke, forte di un primato personale di 2 ore 10’56” e che in carriera vanta il successo nella Marathon du Gabon 2014, a Libreville, nello stesso anno in cui è salito sul terzo gradino del podio a Ginevra nella Marathon for Unicef.
Sulla sua strada due specialisti keniani: Felix Kipchumba Korir (2 ore 12’06” corso nel 2018 a Lens, in Francia, dove è salito sul secondo gradino del podio) e Samuel Lomoi (2 ore 12’46 corso a Guangzhou, in Cina, nel 2018, dove si è classificato secondo).
Il brasiliano Edson Dos Santos Amaro, più volte sul podio nel suo paese nelle maratone di San Paolo, Recife e Rio, proverà a riannodare i fili col 2013, anno dell’affermazione in Prato della Valle del suo connazionale Paula.
Occhio poi a un atleta al debutto nei 42 chilometri, l’etiope Melaku Birhan Aregu. E la nazione di casa? Sarà rappresentata dall’italo-marocchino Yassine El Fathaoui, recentemente al personale a Roma (2 ore 17’05”), e da Luca Parisi, che torna dopo il quinto posto dell’anno scorso.
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DONNE: RIBEIRO VUOLE VINCERE ANCORA, LE STORIE DI AYANTU E SUSTIC. Il miglior tempo (2 ore 30’10”) è della portoghese Sara Ribeiro, che torna a Padova dopo la vittoria del 2018 nella mezza maratona, quando ha stabilito anche il primato della corsa su strada che parte da Abano Terme bloccando il cronometro dopo un’ora 15’50”.
Curioso il destino dell’etiope Abera Demisse Ayantu: ha realizzato il suo primato di 2 ore 30’25” in Cina, nella maratona di Suzhou del 2018, dove è stata involontaria protagonista delle cronache non solo sportive per un episodio che ha fatto parlare i media di tutto il mondo. Era impegnata nella volata finale con l’atleta di casa He Xianli quando due volontari, in momenti diversi, hanno provato a consegnare la bandiera cinese alla loro connazionale, in un caso costringendo Abera a una deviazione improvvisa per evitare lo scontro. È andata peggio a He, pure lei ostacolata, se non di più: nel primo caso non ha preso la bandiera, mentre la seconda volta l’ha lasciata andare a terra, venendo poi accusata di “scarso patriottismo” dai media locali.
Più edificante la storia della croata Nikolina Sustic Stankovic, che torna in Veneto dopo la recente medaglia d’argento a Treviso, e dopo il successo colto lo scorso dicembre a Verona. Nel suo curriculum quattro affermazioni consecutive nella gloriosa 100 km del Passatore, sul traguardo di Faenza, tra il 2015 e il 2018. Ma la curiosità è data dal fatto che lei, che ha realizzato il suo primato personale di 2 ore 38’47 a Milano lo scorso 7 aprile, non è un’atleta a tempo pieno: lavora come tecnico informatico.
Con loro la burundese Elvanie Nimbona, che si è recentemente messa in luce nei campionati italiani di corsa campestre, tagliando per prima il traguardo nel Parco della Mandria di Venaria Reale, e l’ucraina Yuliya Tarasova, prima nella maratona di Kiev nel 2018.
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MEZZA MARATONA CON FANIEL, DOSSENA E INCERTI. Due keniani col primato personale appena sopra l’ora come Joseph Kiprono Kiptum e William Malel Sitonik, con quest’ultimo che spesso si è messo in evidenza in pista, anche nei meeting della Diamond League. L’uomo più atteso è però l’azzurro di origini eritree Eyob Faniel, allievo dell’attuale Dt di Assindustria Sport Ruggero Pertile e già primo a Venezia nel 2017 sulla distanza doppia. Il burundese Olivier Irabaruta è stato il portabandiera del suo Paese ai Giochi di Rio 2016, ma va seguito con attenzione che il keniano Joseph Karanja Ng’ang’a.
Nella mezza femminile spiccano due presenze azzurre già annunciate da alcuni giorni: quella dell’attesissima Sara Dossena, terza italiana di sempre nella maratona, e di Anna Incerti, che “scorterà” l’amico Massimiliano Rosolino. A impreziosire la gara al via da Abano Terme l’ugandese Juliet Chekwel, già nazionale a Rio 2016 nei 5 e nei 10 mila, la burundese Cavaline Nahimana (che, curiosità: è la primatista del suo paese nei 5 mila su pista) e l’esordiente irlandese Michelle Finn, a Rio sui blocchi nei 3.000 siepi e alla prima corsa su strada di spessore.
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23/04/2019
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