Vertical Nasego
Richard Atuya riscrive la storia della gara fermando il cronometro su uno straordinario 33’23’, ben cinque italiani nella top ten maschile
Foto di Organizzatori
È un’edizione da ricordare, quella appena andata in scena al Vertical Nasego, dove il keniano Richard Atuya riscrive la storia della gara fermando il cronometro su uno straordinario 33’23’’, nuovo record del tracciato. Non riesce il colpaccio ad Andrea Elia, che deve accontentarsi comunque di un ottimo terzo posto dietro Philemon Kiriago, sul secondo gradino del podio. Al femminile anche la keniana Philaries Kisang entra nella storia del Vertical: è la seconda donna di sempre, dopo Andrea Mayr, a infrangere il muro dei 39 minuti su questa salita leggendaria. Chiude seconda Scout Adkin e al terzo posto Francesca Ghelfi.
Alle 10:00 dal centro di Casto è partita la gara al femminile che ha visto schierate al via alcune delle migliori interpreti al mondo del Vertical: dalla regina indiscussa Andrea Mayr, con cinque trionfi e record imbattuto, alla scozzese Scout Adkin, vincitrice della prima tappa della Coppa del Mondo in Romania. E ancora Philaries Kisang, vice campionessa mondiale di uphill, e la giovane e promettente azzurra Benedetta Broggi, seconda ai tricolori VK. È la Kisang (Run2gether) a dettare legge, difendendosi dagli attacchi della scozzese e chiudendo in 38’53’’, siglando uno storico tempo. Sul podio, con una prova da manuale, sale anche la piemontese Francesca Ghelfi (ASD Podistica Valle Varaita), che torna ad alto livello con il tempo di 40’37’’.
Resiste con carattere e determinazione la regina di sempre, Andrea Mayr: l’austriaca, al via nonostante gli acciacchi fisici che l’hanno tenuta lontana dagli allenamenti per diverso tempo, tiene testa alle avversarie e si difende alla grande con un ottimo quarto posto.
Al maschile è giornata di gloria per il keniano Richard Omaya Atuya (Run2gether), che firma una prestazione memorabile e riscrive il record del Vertical Nasego con uno strepitoso 33’23’’. Una cavalcata irresistibile la sua, che lo porta a tagliare il traguardo in solitaria, lasciando a Philemon Kiriago il secondo gradino del podio in 34’50’’. L’Italia sorride grazie a Andrea Elia (La Recastello Radici Group), che conferma il suo grande momento di forma con un prestigioso terzo posto in 34’52’’, lottando alla pari con i giganti keniani della corsa in montagna.
Alle sue spalle è parata di azzurri: Andrea Rostan (Atletica Saluzzo) è quarto in 35’04’’, seguito da Henri Aymonod (U.S. Malonno) in quinta posizione con 35’39’’, Luciano Rota (La Recastello) sesto in 35’48’’ e Tiziano Moia (Gemonatletica) ottavo in 35’59’’. Cinque italiani nei primi dieci, tre dei quali in maglia azzurra, che portano l’Italia a condurre la classifica della Six Nations nella prima giornata, davanti alla Francia.
Ora l’attesa si sposta tutta sul Trofeo Nasego, in programma domani, che non solo assegnerà punti fondamentali per la Coppa del Mondo, ma decreterà anche i vincitori della doppia tappa bresciana e della prima, storica edizione del Nasego Mountain Running Six Nations, il nuovo format internazionale che mette a confronto le grandi scuole europee della corsa in montagna. Tutti gli occhi sono puntati su Philemon Kiriago, chiamato a difendere il titolo nel tracciato up&down, e sul connazionale Paul Machoka, mentre tra gli azzurri le speranze sono affidate a Xavier Chevrier. Al femminile si preannuncia una sfida stellare tra la campionessa in carica Joyce Njeru e la detentrice della Coppa del Mondo in carica Scout Adkin, con l’Italia che si affida al talento delle giovani azzurre del team Italia: Giovanetti, Hofer, Broggi e Falchetti, oltre che ancora una volta alla solidità di Alice Gaggi, che torna al Nasego da individuale (ha già vinto due volte qui ed è nel cuore della gente) oltre che alla forza dell’ottima Francesca Ghelfi ammirata oggi.
25/05/2025
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