Maratona di New York

Clamoroso attacco del New York TImes sugli organizzatori statunitese: tangenti per coprire casi di doping?

Clamoroso attacco del New York Times alla New York City Marathon che andrà in scena domenica prossima e che coinvolgerà oltre 60mila runners.

Nelle scorse ore il noto quotidiano statunitense ha rivelato che le autorità nazionali stanno investigando su un possibile giro di corruzione, con al centro il doping, che coinvolgerebbe alcune tra le più importanti maratone USA, tra cui quella di New York, ed alcuni atleti russi.

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Al centro della vicenda ci sarebbe Andrey Baranov, ex atleta russo che da ormai molti anni abita a New York facendo da manager ad importanti maratoneti della sua nazione. L'intrigo, srive il NY Times, riguarderebbe il pagamento di tangenti da parte di Baranov agli organizzatori, tra cui quelli della Maratona di New York, per far gareggiare atleti risultati positivi all'antidoping (ma ancora non squalificati) ed intascare di conseguenza i copiosi premi messi in palio.

L'FBI sarebbe arrivata a Baranov dopo accertamenti fiscali che hanno visto ingenti somme di denaro transitare dai conti delle gare a quelli del russo a certificare il passaggio dei premi vinti. Come riportano i principali media internazionali tra i nomi coinvolti ci sarebbero Lyubov Denisova, alcuni anni fa sul podio a New York e Boston, e la "celebre" Liliya Shobukhova, tre volte trionfatrice a Boston. Entrambe le atlete sono risultate positive a distanza di mesi, e talvolta anni, dai successi e quindi squalificate.

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Il NY Times rivela come Baranov sia un noto "whistleblower" nell'ambiente, ovvero una sorta di spia che in questo caso agiva in modo ambiguo denunciando casi di doping di atleti non gestiti da lui e coprendo invece i casi illeciti dei sui corridori.

Da New York arriva la secca smentita di Baranov a cui ha fatto seguito quello degli organizzatori della Maratona di New York che tramite un comunicato stampa hanno dichiarato di non essere a conoscenza di alcuna procedura investigative nei loro confronti e che se interpellati non esiteranno a collaborare.

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04/11/2016