Sky del Grignone
Iscrizioni ancora aperte per la prova unica di campionato italiano che andrà in scena a Pasturo
Iscrizioni ancora aperte e numeri che lievitano per la prova unica di campionato italiano in programma a Pasturo domenica 17 settembre. Il motivo? Subito spiegato. La ZacUp non è una semplice corsa in montagna, è la “sky del Grignone”. Una montagna, un mito da fare rivivere, una storia da raccontare. E’ una competizione che, nel ricordo di Andrea, ha saputo conquistare un intero paese. Una gara che è cresciuta anno dopo anno fino a diventare la gara più importante dell’anno a livello nazionale.
Proprio così, il primo uomo e la prima donna a tagliare il traguardo di Pasturo vestiranno la canotta tricolore.
Una crescita graduale voluta - si potrebbe aggiungere – step by step per provare a costruire qualcosa di solido nei suoi legami con il territorio. Un progetto che ha come mission fare conoscere le spettacolari montagne della Valsassina a chi viene da lontano. Da qui la nascita del Team Pasturo, da qui l’idea di una super festa finale che è momento di aggregazione tra atleti e volontari. Tutto quello che serve, insomma, perché una gara non sia solo un semplice evento sportivo. Una bella storia quella della ZacUp. Una prova nata per ricordare un appassionato delle Grigne come Andrea Zaccagni è diventata punto di riferimento nel panorama italiano delle skyrace più impegnative.
E proprio il ricordo di Andrea Zaccagni portò ai nastri di partenza un campionissimo come Marco De Gasperi che sui 27,5 km del percorso lecchese con un dislivello positivo pari a 2.650 metri, stampò un 2h50’24” che è ancora il tempo da battere alla ZacUp: «Andrea mi fu vicino in un momento particolare e ho voluto onorare il suo ricordo correndo almeno una volta la gara in suo onore – ha dichiarato il portacolori del Team Hoka One One -. La ZacUp ha un tracciato di vero skyrunning, tipico delle Grigne: severo sia in salita, sia in discesa e nel contempo molto spettacolare. Ricordo che arrivavo da un periodo di stop forzato causa infortunio. Non ero in gran condizione, ma motivato a fare bene. Forzai in salita, per poi fare correre le gambe dando quello che potevo in discesa. Per questo ritengo che il mio sia un record battibile, battibilissimo. Quindi, sotto chi tocca. La gara merita e, indipendentemente dal record, vi piacerà».
07/09/2017
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