Tor des Géants

Silvia Ainhoa Trigueros Garrote taglia per prima il traguardo al termine dei 330km: ecco il podio femminile 2018

Silvia Ainhoa Trigueros Garrote ha un nome lungo quasi come il Tor des Géants® e il carattere indomito, tipico dei baschi, di chi il TOR lo voleva vincere. E così è stato, naturalmente, dal primo all’ultimo dei 330 km del percorso. Silvia infatti l’ha condotto sempre in testa, sempre tenendo a distanza le più dirette inseguitrici, che pian piano si sono diluite nella stanchezza e nel caldo.

La ultrarunner basca ha chiuso il suo TOR all’attacco con il tempo di 87 ore e 50 minuti, ben 10 ore in meno rispetto al tempo dello scorso anno, che era stato di 97 ore e 43 minuti e che le era valso il secondo posto. Oltretutto quest’anno è arrivata anche dodicesima assoluta, contando cioè uomini e donne. Meglio di così dunque non poteva proprio fare.


La seconda e la terza classificata, vale a dire l’italiana Scilla Tonetti e la britannica Jamie Aarons, sono arrivate al traguardo di Courmayeur otto ore dopo, intorno a mezzogiorno, con il tempo di 95 ore e 54 minuti.

Per l’atleta italiana di Samarate (Varese) un bel passo avanti rispetto alle 108 ore dello scorso anno e anche un passo più in alto sul gradino del podio rispetto al terzo posto conquistato nel 2013.

E dunque “volata in avanti e in alto”, ha detto un suo fan a bordo campo, facendoci notare che Scilla ha tatuate sulle gambe farfalle e uccelli in volo.

Jamie non ha tatuaggi visibili, e quel che ha mostrato è stata una grande energia, che le deriva dal carattere brillante e da una lunga esperienza internazionale. Il suo curriculum parla chiaro.


Il tempo cronometrico registrato di 95 ore e 54 minuti vale per entrambe (quindi un secondo posto a pari merito), perché le due ultrarunner hanno tagliato il traguardo insieme, mano nella mano.

“Fino al Malatrà, l’ultimo colle prima della lunga discesa verso il traguardo, ci eravamo più volte alternate in testa, distanziate davvero di un paio di minuti o poco più”, ha detto Scilla dopo la linea d’arrivo; “poi una volta arrivate lassù, a 3mila metri e con una bella giornata di sole davanti, ci siamo dette: perché non la smettiamo di inseguirci vicenda e arriviamo insieme?”. Accordo gentile, che solo le donne sanno fare.


13/09/2018