Cima d'Asta skyrace
Il brianzolo Luca Del Pero e la bellunese Giulia Pol vincono con record l'edizione 2022 della Cima d'Asta skyrace
Foto di Mattia Rizzi
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La quinta Cima d’Asta Skyrace con validità tricolore Fisky, e come qualifica per i prossimi campionati mondiali di skyrunning, non poteva che regalare emozioni e prestazioni di alto livello. Ad aggiudicarsi la sfida extreme sui 27 chilometri del tracciato e 2.400 metri di dislivello, laureandosi campioni italiani di skyrunning 2022, sono stati infatti il brianzolo Luca Del Pero e la bellunese Giulia Pol, che si sono presi la doppia soddisfazione di aver frantumato i precedenti record. Il campione di Renate Brianza sul traguardo posto nei pressi del campeggio Val Malene (stesso luogo del via) ha fermato il cronometro sul tempo di 3h08’28”, abbassando di ben 20’36” il precedente primato, stabilito lo scorso anno nell’edizione d’esordio su questa distanza, mentre la ventitrenne di Limana ha fatto registrare la prestazione di 4h13’24”, di 14’18” inferiore rispetto al crono di Martina Cumerlato.
A completare un podio di qualità ci hanno poi pensato il lecchese di Mandello del Lario Lorenzo Beltrami, secondo con un ritardo di 3’53” dal vincitore, e il trentino di Ronzo Chienis Daniele Cappelletti, terzo con un gap di 20’2”. In campo femminile argento per Francesca Farneti e bronzo per l’atleta di casa Linda Tomaselli.
Grande successo, dunque, per la competizione organizzata dallo Ski team Lagorai Tesino, che ha visto in gara complessivamente 250 atleti al via, compresa la gara corta, che si è sviluppata in un contesto paesaggistico straordinario, con il transito incantevole sulla Cima d’Asta, a 2.847 metri di quota, vetta simbolo della catena del Lagorai. Ed è stata proprio la lunga prima parte in salita a decidere le posizioni di vertice. Ai passaggi a Forcella Magna (2.125 metri) e nal Canalone dei Bassanesi (2.486 metri) si sono decise sia la gara maschile sia quella femminile.
Luca Del Pero infatti ha subito forzato sin dal primo tratto in salita, transitando sulla Cima d’Asta con 5 minuti di vantaggio nei confronti di Lorenzo Beltrami, amministrando poi il distacco nel tratto in discesa, sapendo che il rivale poteva avere nella gambe qualcosa in più per la seconda parte. Alla fine il distacco fra i due azzurri è risultato di poco inferiore ai 4 minuti. La sfida per il terzo gradino del podio in salita ha visto l’ossolano Roberto Giacomotti transitare davanti al trentino Daniele Cappelletti, capace di ridurre il gap al rifugio Ottone Brentari (2.473 metri di dislivello) e di superarlo nei pressi del Monte Coston. Sul traguardo bronzo tricolore e grande soddisfazione per l’esperto Cappelletti, che ha preceduto di 2 minuti Giacomotti. Entrambi hanno staccato il pass per i campionati mondiali skyrunning, che andranno in scena dal 9 all’11 settembre in Piemonte, le cui convocazioni definitive verranno ufficializzate fra pochi giorni dal CT della nazionale azzurra Roberto Mattioli. Seguono in classifica Mattia Tanara, Luca Compagnoni, lo spagnolo Alberto Garcia Laucirica e Francesco Meneghello.
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Distacchi più rilevanti, invece, nella gara femminile, con la bellunese Giulia Pol, vincitrice dodici mesi fa della gara corta, che ha fatto gara in solitaria dal primo all’ultimo metro. Argento per Francesca Farneti, bronzo per la tesina Linda Tomaselli, quindi ecco Angelica Bernardi e Milena Pasin.
Affermazioni trentine nella skyrace sulla distanza dei 16 km e sui 1.200 metri di dislivello, per merito di Gabriele Guerri di Bieno, che ha impiegato 1h47’14” a concludere la propria prova e di Elena Sassudelli di Vigolo Vattaro, che ha costruito la propria affermazione nella parte finale, chiudendo con il tempo di 2h21’38” e precedendo l’ex fondista Enrica Antoniol ed Elisabetta Stocco. Il podio maschile lo hanno invece completato Alessio Benedetti e Michele Fedel.
La Cima d’Asta skyrace ha assegnato anche i titoli tricolori Fisky di categoria. Il titolo under 23 è di Giulia Pol e Roberto Giacomotti, quello senior di Francesca Farneti e Luca Del Pero, La M40 di Milena Pasin e Daniele Cappelletti, la M45 di Federico Bettega, la M50 di Luisa Salvadori e Claudio Bailoni, la M55 di Paolo Moreletti, infine la Oltre M65 è stata vinta da Roberto Longhi.
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Foto di Mattia Rizzi
Hanno detto
Luca Del Pero (primo classificato extreme): «Le gambe giravano. Ho avuto buone sensazioni sin dal via e quindi ho cercato di fare subito il mio ritmo con l’obiettivo di staccare il più possibile Beltrami, che è un forte discesista. Arrivare sulla Cima d’Asta devo ammettere che è stata un’emozione forte, ci sono poche gare così spettacolari. Avevo un buon vantaggio ed ho amministrato in discesa. Sono felice per il titolo italiano e per la forma che dè davvero buona in vista dei prossimi mondiali».
Lorenzo Beltrami (secondo classificato extreme): «Del Pero per me è oggi era imprendibile. In salita ho sofferto più del solito e non sono mai riuscito a trovare il ritmo. In discesa ho cercato di ridurre il ritardo, rosicchiando un po’ di secondi. Sono comunque soddisfatto per il secondo posto in una gara tecnica e spettacolare. Adesso cerco di recuperare energie per i mondiali».
Daniele Cappelletti (terzo classificato extreme): «Sono felicissimo. Non pensavo di andare così bene, anche perché quest’anno i risultati e la forma non sono stati dei migliori. Essere arrivato terzo ed essermi guadagnato la qualificazione per i mondiali è un sogno, poi vincere una medaglia tricolore nella gara trentina è stato il massimo, considerando che non sono più un giovanissimo. Adesso cercherò di affinare la forma in vista dell’appuntamento iridato per chiudere in bellezza la mia stagione».
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Gabriele Guerri (primo classificato skyrace):«La mia intenzione era quella di prendere parte alla extreme, però non ero in condizione ottimale, con qualche acciacco fisico dopo la Vigolana the race. Io abito a Bieno, ad una decina di chilometri di distanza, e quindi il percorso di gara lo conosco bene ed è nel mio cuore. Nel primo tratto di salita corribile ho studiato gli avversari e sono stato assieme a Benedetti. Poi ho accelerato rimanendo da solo, e al rifugio Brentari ho scollinato con circa 4 minuti di vantaggio sul secondo. Ho quindi affrontato la discesa senza rischi. Mi sarebbe piaciuto abbassare il record, ma non essendo in perfetta forma ho preferito non rischiare. Sono molo soddisfatto della vittoria».
Giulia Pol (prima classificata extreme): «Vincere il titolo italiano under 23 era il mio obiettivo stagionale, non mi aspettavo certo di mettermi al collo anche la medaglia d’oro assoluta. Sono molto soddisfatta anche per il tempo che ho realizzato. Nella prima parte di salita ho corso assieme alla seconda, poi ho allungato perché stavo bene prendendo un buon margine. Non nascondo che in cima ero un po’ in sofferenza, ma poi il tifo dei miei amici mi ha rigenerato. Sono proprio orgogliosa della mia gara».
Elena Sassudelli (prima classificata skyrace): «Vincere fa sempre piacere, anche se mi aspettavo un tempo inferiore, ma va benissimo così. Io soffro la discesa ed anche oggi nel primo tratto a scendere sono stata raggiunta da Antoniol. Nel finale però sono riuscita ad allungare e vincere».