Salomon
L'azienda francese entra nel mondo della corsa su strada con una scarpa estremamente reattiva e con un'inedita piastra in fibra di vetro
Foto di MarathonWorld.it
Dopo una lunga pausa, MarathonWorld.it torna a recensire un modello Salomon ma, a differenza del passato, non si tratta di un modello offroad bensì di una scarpa da strada, stiamo parlando delle Spectur 2.
Disponibile in Italia a partire da settembre 2024, questo modello ha come caratteristica principale l'introduzione nell'intersuola di un'inedita piastra, che non è ne in Carbonio ne in Pebax, come numerose calzature che abbiamo provato in passato, ma di un'innovativa fibra di vetro.
Possiamo catalogare queste Salomon nella categoria delle "Intermedie", categoria che ha preso sempre più piede soprattutto nell'ultimo anno e che comprende tutti quei modelli con un'intersuola ammortizzante ma non troppo e con una serie di dettagli che la rendono estremamente reattiva e quindi ideale sia per gli allenamenti veloci, in particolar modo quelli tipici per chi prepara una 10km, e che per chi non ha super esigenze cronometriche, gradevole anche per il giorno della gara.
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SALOMON SPECTUR 2 - LE CARATTERISTICHE
Superiormente troviamo una tomaia 3D Mesh molto traspirante ma di un'ottima consistenza che, insieme alle caratteristiche che scopriremo tra poco, ideale a nostro parere anche nei mesi più freddi. Sempre parlando di tomaia, una menzione particolare alle grafiche, davvero molto belle, e alla scritta laterale "Salomon" in evidenza grazie ad una stampa plastificata. Le stringhe sono piatte e in tessuto tradizionale mentre la linguetta è molto imbottita e tipica delle scarpe per l'allenamento di tutti i giorni, così come la conchiglia posteriore, alta, solida e che offre quindi una grande protezione al tendine d'Achille. Infine all'interno troviamo una soletta Ortholite, quindi un top di gamma nel settore, che si rende indispensabile per la comodità in quanto in corsa queste Spectur 2 si sono rivelate essere abbastanza dure quando si va a spingere.
Passiamo al battistrada, che a nostro parere si è rivelato essere il piatto forte di queste Salomon: al di la del fattore estetico che si può apprezzare quando la scarpa è pulita, con una colorazione identica all'intersuola e che fa si che inizialmente sembri un pezzo unico, esteticamente davvero di grande impatto, queste Spectur 2 hanno messo su strada un grip incredibile che ha confermato la grande attitudine del brand per il mondo offroad. La tecnologia di riferimento è il Contagrip, tecnologia che grazie probabilmente alle numerose incisioni favorisce la fuoriuscita laterale dell'acqua e che ha avuto una resa incredibile durante alcuni nostri allenamenti effettuati sotto una forte pioggia. Numerose aziende si affidano a partner esterni, soprattutto quelli specializzati in pneumatici per auto, per quanto riguarda i battistrada, in questo caso non c'è bisogno di aiuto con una gomma della casa madre di grandissima qualità.
Passando all'intersuola: si ha una combinazione tra l'EnergyFoam e l'EnergyBlade. La gomma è un'Eva di ultima generazione che si caratterizza per la grande leggerezza combinata alla caratteristica principale di questa schiuma, e quindi una deformazione poco evidente e una reattività accentuata. La piastra, che come abbiamo anticipato, è composta in modo inedito da una fibra di vetro, va a percorrere tutta la porzione profonda della scarpa e, a detta di Salomon, offre si una propulsione minore rispetto al Carbonio ma garantisce una durata decisamente maggiore, confermando il fatto che queste Spectur 2, al di la dei proclami, siano più votate all'allenamento che alla gara. Infine un altro dettaglio della scarpa, che anche in questo caso attinge dalle conoscenze Salomon degli altri sport, la geometria dell'intersuola è denominata Reverse Camber, una geometria proveniente dal mondo dello sci e che ottimizza la sensazione di controllo del piede al momento dell'appoggio.
Ultime specifiche tecniche: le Spectur 2 provengono quasi interamente da materiali riciclati e il drop è di 8mm, con un altezza posteriore di 38mm e una anteriore di 30mmm. Il peso è di 250 grammi, nel nostro numero Us 9 è risultato essere 258g e, insieme al grip, è stato proprio il peso ridottissimo la caratteristica primaria notata in corsa.
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SALOMON SPECTUR 2 - LA PROVA IN CORSA
Già detto del grande grip su asfalto in qualsiasi condizioni meteo, la primissima impressione che si ha correndo con queste Spectur 2 è una leggerezza non comune per una scarpa di questa categoria che, in concomitanza con il lavoro dell'intersuola, si traduce sul campo in una grandissima libertà di movimento. Si ha la netta sensazione di come con questa scarpa ci sia una minor peso da sollevare dopo aver lasciato il terreno e che quindi l'azione di corsa sia estremamente naturale e che, per chi ha le possibilità fisiche, la gamba e il ginocchio riescano a raggiungere un'altezza maggiore con più facilità rispetto a una daily trainer tradizionale.
Ad andature lente si ha una resa tipica delle scarpe con schiuma Eva, quindi un appoggio abbastanza rigido, si sta poco a terra e subito si pensa al prossimo passo. Questa caratteristica è senza dubbio quella che fa la differenza quando si decide di spingere in quanto la fase di transizione, e quindi il tempo che passa tra l'appoggio e la spinta, è facilitato dalla conformazione della scarpa e dalla piastra e ci si ritrova quindi a restare poco a terra rispetto sia a una daily trainer che alle scarpe da gara che con materiali morbidissimi ti fanno restare molto più tempo a terra. Come tutte le scarpe intermedie, si raggiunge in un tempo ridotto la cosiddetta "velocità di crociera": se per esempio si è soliti iniziare un allenamento, o anche un riscaldamento, sul passo dei 5' o dei 5'30" al chilometro, abbiamo visto che con questo modello già il primo chilometro, a parità di sensazioni, risulta essere tra i 10 e i 20 secondi più veloce, e non per una maggiore prestazione del materiale ma per una conformazione che rende da subito la corsa molto brillante, molto gradevole. Una scarpa che secondo noi sarà molto apprezzata per i numerosissimi runners che sono soliti correre in allenamento distanze e chilometraggi ridotti.
Ovviamente ottima anche per allenamenti di qualità per preservare la scarpa da gara principale, anche se, come tutte le intermedie, si ha un livellamento verso l'alto della prestazione pur senza raggiungere grandi picchi. Abbiamo detto della capacità di farvi attivare già nel primissimo chilometro, ma è ovvio che arrivati a un certo limite non ci si deve aspettare un ritorno di energia e regali in termini cronometrici in quanto non stiamo parlano di una superhoe. Come detto all'inizio, per chi non ha grandi esigenze e per chi è alla ricerca di una scarpa all-around da utilizzare in tutte le occasioni, non c'è nessuna controindicazione anche per le gare.
Il prezzo è di 180€, quindi abbastanza in linea con gli altri marchi per questa categoria di scarpe, per quello che a nostro parere è un eccellente ingresso da parte di Salomon nel mondo della strada. Vi garantiamo che non è assolutamente una scarpa improvvisata inserita nel catalogo solo per ampliare l'offerta ma si tratta in tutto e per tutto di una vera scarpa running.
01/11/2024
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