Omius
MarathonWord.it ha provato in esclusiva la fascia refrigerante Omius usata dai top runners ai Giochi Olimpici di Parigi: ecco come funziona
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MarathonWorld.it è lieta di presentare agli utenti una vera e propria esclusiva, in quanto al momento della pubblicazione di questo articolo non esistono ancora recensioni complete e dettagliate su scala globale di questo dispositivo per quanto riguarda il running, e stiamo parlando dell'ormai celebre fascia refrigerante Omius.
Anticipiamo da subito che, visto il singolare metodo di "attivazione" del materiale e del principio scientifico che c'è alla base del funzionamento, vi consigliamo vivamente di guardare la videorecensione presente sul nostro canale YouTube dalla quale è possibile accedere tramite il box sottostante:
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Foto di MarathonWorld.it
HEADBAND OMIUS: COME NASCE E IL SUO FUNZIONAMENTO
L'abbiamo imparata a conoscere nel weekend del 10 e 11 agosto 2024, quando a Parigi i due nomi più noti al via delle maratone olimpiche l'hanno utilizzata, ovvero l'ex primatista del mondo Eliud Kipchoge e quella che poco più di 2 ore più tardi avrebbe vinto l'oro, l'olandese Sifan Hassan. Inizialmente, soprattutto per quanto riguardava il keniano, si è pensato ad una sorta di oggetto ornamentale nella nazione di provenienza, ma poche ore più tardi questa fascia è diventato l'oggetto più ricercato e discusso del web.
Kipchoge e Hassan dicevamo, ma anche l'argento della gara maschile Bashir Abdi, e il bronzo di quella femminile Hellen Obiri, l'argentina Daiana Ocampo e l'ecuadoregno Pintado, medaglia d'oro nella 20km di marcia. Ma, ed è importantissimo sottolinearlo, la fascia Omius era comparsa nei giorni precedenti sulla testa di numerosissimi triathleti, ed è importante rimarcare questo dettaglio in quanto, da quello che abbiamo appreso, nel mondo del triathlon, dell'Iroman ma anche delle discipline di ultraciclismo, questo dispositivo è utilizzato su larga scala da molto tempo, motivo per cui anche i più scettici potranno ricredersi. Non stiamo parlando di una moda del momento, di un qualcosa di esoterico che promette miracoli, o di un esclusiva mossa di marketing, la fascia si basa su alcuni principi scientifici che vedremo tra poco che, soprattutto in ambienti "ostili", potranno effettivamente aiutare lo sportivo.
Ma facciamo un passo indietro: Omius è un'azienda attualmente con base negli Stati Uniti, la fascia è stata infatti spedita da Indianapolis, che nasce però in Messico nel 2013 grazie a un'intuizione di Gustavo Cadena, studente di ingegneria fisica a Monterrey, che iniziò ad appassionarsi all'argomento del surriscaldamento corporeo approfondendo le proprietà della Grafite, materiale con cui sono composti i cosiddetti "cooling pieces".
Ma come funziona nel dettaglio la tecnologia alla base di Omius? Soprattutto nelle giornate di grande umidità, il sudore che si forma con l'attività fisica non riesce ad evaporare andando quindi a formare una sorta di seconda superfice sulla pelle che non permette all'aria di entrare in contatto con il nostro corpo e raffreddarlo. Ed è proprio qui che i pezzetti di raffreddamento della nostra fascia ci verranno in soccorso: questi quadratini, e in particolar modo la grafite e il suo rivestimento idrofilo con la quale sono composti, riusciranno ad assorbire e attirare l'acqua, e quindi il sudore, andando ad ampliare la superfice di raffreddamento ed evaporazione di ben 5 volte rispetto al normale. E poiché nella zona della testa sono concentrati gran parte dei centri di controllo della temperatura, grazie al raffreddamento della fronte e delle superfici laterali, di questa percezione riuscirà a beneficiarne tutto il corpo.
E, dettaglio importante, poiché questo effetto di raffreddamento è dovuto esclusivamente dalla capacità di eliminare rapidamente il sudore, Omius ci tiene a precisare che la "vita del prodotto" è praticamente infinita, a patto che i quadratini di grafite siano a contatto con la pelle, attraversati da un flusso d'aria e soprattutto bagnati.
Non c'è quindi bisogno di mettere nel congelatore o raffreddare in precedenza il dispositivo, che funziona solo con l'attivazione da parte dell'acqua e del sudore, Omius indica di bagnare la parte a contatto con la pelle prima dell'utilizzo per accelerare il processo e di non avere timore, per esempio in occasione di un ristoro, di versare l'acqua anche in seguito sul prodotto che, come detto, più acqua riceverà e più la estrarrà.
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IL MONTAGGIO DELLA FASCIA OMIUS, L'ATTIVAZIONE E LA PROVA IN CORSA
Come ha detto qualcuno, è un po' come il principio per abbassare la febbre, si mette panno umido sulla fronte, e in effetti utilizzandola in corsa si ha questa sensazione di una striscia più fresca che attraversa la testa, e questa sensazione è ampliata nel caso ci sia un leggerissimo vento. In generale si può di dire che il corpo ha caldo, ma grazie a questa banda si ha una sorta di sollievo nell'intera zona che andrà poi a espandersi.
Proprio come quando si ha la febbre e si rinfresca la fronte, anche in questo caso la fascia Omius cerca di inviare un segnale "incoraggiante" al cervello che proverà, per quanto sia possibile, a riscrivere la temperatura corporea abbassandola di qualche grado, e sappiamo bene che quel "qualche grado" in situazioni di forte caldo e forte umidità possono essere decisivi. Come è ben spiegato nel video, dopo aver bagnato i quadratini e dopo qualche minuto di corsa, toccandolo il dispositivo è davvero freddo! ...non fresco, proprio freddo!
E' ovvio che il suo utilizzo è circoscritto a situazioni di grande stress termico, come è stata la maratona olimpica o come lo sono le gare di Ironman nella quale questo dispositivo è utilizzato da anni, utilizzarlo in situazioni di caldo normale è pressoché inutile. Inoltre consigliamo di usare la fascia Omius esclusivamente in gara o nel caso di particolari allenamenti, un po' come le scarpe con la piastra in carbonio da utilizzare in situazioni speciali. Nel caso si usi la fascia negli allenamenti di tutti i giorni si corre il rischio di adattare il cervello a questo beneficio, e adattandosi il suo funzionamento potrebbe diventare inutile quando serve per davvero.
Foto di MarathonWorld.it
Foto di MarathonWorld.it
Tra l'altro, ed è facilmente trovabile sul web, nell'unico video esplicativo, fatto da un triathleta a fine 2020 con la versione Beta, lo sportivo andava addirittura a misurare con un termometro la temperatura facendo vedere che senza l'utilizzo della fascia la fronte misurava circa 34 gradi, mentre la fascia, dopo la sua attivazione con l'acqua misurava 25 gradi, e più si sudava più questa temperatura scendeva facendo di conseguenza scendere anche la temperatura della fronte, che nel video passò dai 34 ai 28 gradi. Questo per dire che il principio scientifico e pratico funziona realmente, poi come ogni cosa starà al runner stabilire se ciò possa essere utile al suo caso o meno, così come una scarpa, un orologio o qualsiasi cosa.
Ovviamente non è come correre con l'aria condizionata o con un ventilatore puntato alla testa, è una sensazione di refrigerio anche difficile da spiegare ma che, oltre a dare sollievo, aiuta senza dubbio a mantenerti, sportivamente, "in vita". Pensate a gare o allenamenti estivi svolti con un grande caldo, quando magari dopo poco ci si trova in quella condizione dove ci si lascia andare e si continua a correre per inerzia, senza più guardare tempi o chilometri, si va semplicemente avanti isolandosi dall'esterno. Ecco, con questo sollievo dato dalla fascia, anche perché sarà proprio la testa e il cervello il primo beneficiario, si riuscirà a rimanere concentrati anche nelle situazioni più difficili.
Bisogna però sottolineare tre "controparti" da pagare:
La fragilità: l materiale è molto molto leggero e molto molto fragile, si dovranno applicare e riporre i quadratini raffreddanti con una cura estrema. Nel nostro caso, avendo montato e smontato la fascia numerose volte per effettuare la recensione, alcuni piccolissimi pezzi tendevano a staccarsi, motivo per cui è bene utilizzare la fascia Omius solo quando serve realmente. La controparte estetica: a un top runners si perdonano tutte le stravaganze, ma un po' meno a un amatore. Correndo con questa sorta di corona in testa in un luogo pubblico, sicuramente tutti si gireranno a guardarvi, niente di grava ma è bene tenere in mente questo aspetto. Noi invece della fascia tradizionale abbiamo scelto la versione con la visiera, meno appariscente come il cappello, anche se la fascia rimane la soluzione più traspirante. Infine la controparte economica: nel negozio ufficiale (QUI IL LINK) è venduta a un prezzo superiore ai 200 dollari, alla quale vanno aggiunti circa 70€ per i costi di dogana, costo complessivo simile qualora si acquisti un uno dei pochissimi rivenditori europei.
In definitiva: la fascia Omius funziona davvero e il materiale, una volta attivato, diventerà realmente freddo e capace di portare sollievo nelle situazioni di grande caldo, rappresentando un'opportunità per lo sportivo di affrontare gare o allenamenti estivi.