Brooks
La recensione delle Brooks Hyperion Elite 4, scarpa da gara dei top runners del brand di Seattle che si adatta perfettamente anche agli amatori
Foto di MarathonWorld.it
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MarathonWorld.it ha provato in anteprima le Brooks Hyperion Élite 4, una scarpa che ha fatto il suo esordio ai Trials Olimpici statunitensi di Maratona a Orlando su top runners come Desirèe Linden e il "mito" dell'ultramaratona a stelle e strisce come CJ Albertson.
Modello che arriva in Europa, e in Italia, a partire dal 1° aprile 2024 al prezzo di 250€.
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BROOKS HYPERION ELITE 4 - LE CARATTERISTICHE
Le Hyperion Elite 4 sono scarpe unisex dal perso di circa 220g e con un'altezza da terra di 40mm, il massimo consentito da World Athletics. Ovviamente stiamo parlando di una scarpa da gara e il suo drop, ovvero la differenza di altezza tra parte posteriore e anteriore è di 8mm.
Superiormente troviamo una tomaia "essenziale", sottilissima e bucherellata che più élite non si può, così come la linguetta e il colletto tipicamente racer. Le stringhe hanno una caratteristica forma irregolare che le rende praticamente impossibili da slacciare. Una nota di merito per Brooks: nonostante sia un scarpa puramente da gara, nella conchiglia posteriore abbiamo un inserto rigido che rende il modello moderatamente protettivo in questa zona, un dettaglio rarissimo in scarpe di questa categoria.
L'intersuole è leggerissima, come del resto tutta la scarpa, ed è composta dalla mescola in DNA Flash v2 a Nitro-Infusione: un materiale ammortizzante, reattivo, morbido ma non in modo eccessivo, presumiamo quindi essere una scarpa più duratura rispetto agli standard dei modelli da gara.
Internamente abbiamo una piastra in carbonio davvero singolare, la Speed Vault Race+, che ha una caratteristica forma a "ragnatela" che permette un notevole risparmio nel peso e una distribuzione più uniforme della propulsione.
Anche il battistrada ha un'impatto minimale con una forma a griglia che, come potete vedere nel video, si è dimostrato molto performante anche su asfalto bagnato.
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BROOKS HYPERION ELITE 4 - LA PROVA IN CORSA
Una scarpa che, al di la del suo peso effettivo, in corsa appare molto molto leggera e, nonostante la categoria, anche discretamente comoda. Ovviamente, vista la conformazione della tomaia, è estremamente traspirante e aderente al piede.
Ma arriviamo ora alla parte più dibattuta: nella totalità delle recensioni statunitensi si è aperta un'accesa discussione su questo modello, in quanto la sua resa in corsa è diversa da quello che ci si potrebbe aspettare. La mescola in DNA Flash è si morbida e ammortizzante ma non restituisce una grandissima quantità di energia rispetto alle aspettative, così come la piastra in carbonio: essendo una scarpa molto alta, la piastra è poco deformabile, e se non si deforma non può restituire energia. Il lavoro della piastra è invece molto evidente ad andature sostenute in quanto le Hyperion non hanno una conformazione a barcehetta estrema, ma si vanno ad alzare solo nella punta; il senso di propulsione è quindi netto quando si va a spingere e si sfrutta la scarpa in tutte le sue porzioni.
Questi aspetti potrebbero sembrare negativi, ma in realtà rappresentano il grandissimo punto di forza su larga scala: nelle "supershoe" tradizionali troviamo conformazioni estreme e materiali molto più prestativi ma con una grandissima criticità. Si guadagnano molti secondi al chlometro? bene, ma tutti ormai sapranno che questo guadagno ha un impatto molto importante a livello muscolare con la grandissima probabilità per i runners meno esperti di ritrovarsi in grande difficoltà dopo poco.
Il vantaggio di queste Brooks Hyperion Elite 4 sta nella capacità di gesione: il materiale e la conformazione sono molto prestativi, non fraintendiamoci, con il grandissimo vantaggio di ritrovarsi a correre con una scarpa leggerissima che permette una meccanica di corsa molto valida ed efficace ed essere molto ammortizzati, cosa praticamente impossibile con le scarpa da gara di qualche anno fa, leggere ma piatte, e quindi tremendamente traumatiche a livello articolare.
La parola d'ordine è quindi gesione del ritmo: una scarpa che non ti porta al limite sin dal primo metro, ti permette di spingere e guadagnare quando vuoi spingere e guadagnare e mantenere la "velocità di crociera" desiderata senza costringere ad "ammazzarsi" in ogni situazione.
E la sua tendenza non "farvi andare oltre" se non ce n'è bisogno è evidente sia nel post corsa che anche nelle stresse fasi di recupero tra ripetute: con altre scarpe da gara gli affaticamenti sono praticamente sempre evidenti, viceversa con queste Brooks è sempre stato un piacere portare a termine lo sforzo...anche in questo caso grazie alla possibilità di gestire al meglio i ritmi.
E' indubbio che affrontare gare con scarpe che già dal primo chilometro di fanno spingere tantissimo, per poi ritrovarsi in affanno nella seconda metà, possa essere non solo rischioso ma addirittura dannolo. Con questo modello si raggiunge il perfetto equilibrio tra la prestazione e l'effettiva capacità di poter portare a termine tale prestazione.
Adatta quindi non solo a top runners e amatori evoluti, ma anche a tutti gli sportivi alla ricerca di una soluzione performante ma non estrema.
Come sempre, per domande specifiche su queste Brooks Hyperion Élite 4 potete lasciare un commento sotto al video nel nostro canale YouTube.
15/03/2024
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