Grosseto 2016
Primo successo italiano alla rassegna continentale paralimpica, con il trionfo del lanciatore Tapia nella categoria F11
Arriva una medaglia d’oro per l’Italia, nei Campionati Europei Paralimpici di atletica a Grosseto. L’azzurro Oney Tapia, nel lancio del disco F11, sale sul gradino più alto del podio con il nuovo record italiano di 42,56. Un successo netto per il lanciatore di origine cubana, ormai bergamasco di adozione, che partiva da capolista continentale dell’anno e conferma i favori del pronostico. Ma anche un riscatto dei Mondiali di Doha, dove era rimasto a fondo classifica nella scorsa stagione. Stavolta invece, dopo qualche brivido per un nullo iniziale, mette in cassaforte il titolo con un secondo lancio da 41,89 accompagnato da un urlo di gioia liberatorio. Al quinto ingresso in pedana riesce a migliorarsi, superando il suo recente primato nazionale di 42,07 stabilito a Milano il 4 giugno. Poi festeggia con la bandiera tricolore in mano, per raccogliere l’applauso del pubblico. Tutti i quattro lanci validi del portacolori dell’Omero Runners Bergamo sono superiori a quelli degli avversari, guidati dallo spagnolo David Casinos, argento con 38,37, mentre il bronzo va al russo Sergei Shatalov con 37,39. E’ l’ottava medaglia italiana nella rassegna europea, la prima d’oro.
“Questa è una vittoria combattuta innanzitutto contro me stesso - dichiara Tapia - oggi è saltato fuori quello che doveva saltare fuori. Un oro che voglio dedicare agli altri atleti della Nazionale e all’intero sport paralimpico. Si tratta del primo risultato del genere nel lancio del disco, e mi auguro che tutto questo possa rappresentare uno stimolo per gli altri componenti del team azzurro, affinché possano andare sempre avanti”. “Rispetto a Doha è cambiato tantissimo - sottolinea - è uno sport difficile per me, ho dovuto ricostruire tutto ma oggi mi sento molto più sicuro grazie al lavoro che svolgo con il mio allenatore Guido Sgherzi, che in questo momento voglio ringraziare. Con le potenzialità che abbiamo, possiamo andare anche oltre”. Nato a L’Avana il 27 febbraio 1976, vive a Sotto il Monte ed è cittadino italiano dal 2003. Ha praticato il baseball a livello professionistico, ma nel 2011 ha perso la vista per un incidente mentre svolgeva il suo lavoro di giardiniere, colpito al volto da un tronco. Si è avvicinato all’atletica nel 2013, però è anche un ballerino di salsa.
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Tre azzurri si qualificano alla finale dei 100 metri T44 e nel pomeriggio scenderanno di nuovo in pista alle ore 17.58. Con il terzo posto nella propria batteria, il salernitano Emanuele Di Marino (H2 Dynamic Handysports Lombardia) chiude in 12.02 (+0.6): “Sono contento, ho corso facile. Ho forzato solo nei primi 40 metri e credo di potermi migliorare ancora”. Alle sue spalle con 12.26 il compagno di club Simone Manigrasso: “Ho spinto solo all'inizio, poi ho corso più in scioltezza”. Disco verde anche per il lucchese Andrea Lanfri (Gsh Sempione 82), quarto nell’altra semifinale con 12.54 (-0.5): “Non sono partito male, ma poi non sono riuscito a spingere abbastanza”. Sui 100 T47 invece non supera il turno Ismail Sadfi (Disabili Romani). Il 21enne di origine marocchina, cresciuto a Pistoia ma ora residente in Francia dove studia all’università, corre in 11.86 (-1.3).
Altri due record mondiali, nella mattina della quinta giornata allo stadio Zecchini. La britannica Joanna Butterfield con 22,75 si impadronisce del primato F51 nella clava, mentre la tedesca Birgit Kober lancia il peso F36 a 11,20. Nel pomeriggio diretta tv su RaiSport 1 dalle ore 16.00 alle 19.00.
15/06/2016
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