Adamello Ultra Trail
Daniele Nava ha vinto la distanza regina dell'Adamello Ultra Trail. Sui 100km terzo successo consecutivo per Manser, Rennhack al record della gara
Foto di FotoRavenna
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Daniele Nava, atleta valtellinese classe 1987, ha vinto nel pomeriggio di sabato 30 Settembre la nona edizione dell’Adamello Ultra Trail, completando in 28 ore, 7 minuti e 30 secondi i 170 chilometri del percorso, con un dislivello di 11.500 metri. Alle sue spalle si sono piazzati il vicentino Alessio Zambon, secondo in 30:19:27, e il trentino Christian Springhetti in 30:24:39.
Sulla distanza intermedia di 100 km invece, in cui i primi e le prime hanno tagliato il traguardo tra il tardo pomeriggio e la serata di venerdì 29 settembre, a vincere sono stati lo svizzero Walter Manser, che segna così una storica tripletta, e la tedesca Karola Rennhack, autrice di una prestazione straordinaria valsa il 5° posto assoluto e il nuovo record del percorso.
Nell'ultra distanza, Nava aveva preso il via da Vezza d’Oglio - storica sede di partenza e d’arrivo dell’Adamello Ultra Trail - alle 9 di mattina di venerdì, l’inizio di un weekend di tempo splendido, dopo che il brutto tempo della settimana precedente aveva costretto l’organizzazione a posticipare l’evento.
Per Nava la vittoria sulla massima distanza dell’Adamello Ultra Trail è il miglior risultato in carriera, oltre che un traguardo inseguito da tempo. La sua prima partecipazione fu infatti nel 2018: già allora Nava scelse, come sempre quando si presenta a Vezza d’Oglio, di competere sulla massima distanza.
In quel primo approccio agonistico con le montagne del comprensorio Pontedilegno-Tonale, Nava terminò al diciottesimo posto, con un tempo di poco superiore alle 40 ore. Nelle sue tre successive partecipazioni Nava era arrivato settimo, sesto e quarto (un anno fa, con un tempo di 28 ore e 57 minuti). Nel giugno di quest’anno l’ultrarunner di Tirano, in provincia di Sondrio, era stato invece vincitore nella DoppiaW Ultra di Villa di Tirano.
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Nava sì è mantenuto nelle prime posizioni per tutta la giornata di venerdì 29 Settembre, segnata dall’alto ritmo di testa imposto dal francese Pierre Augrit, che verso il tramonto era transitato in vantaggio dal Passo dei Contrabbandieri, che a 2.681 metri di altitudine è il punto più alto toccato dall'Adamello Ultra Trail.
Poco dopo l’una di notte Augrit, il cui vantaggio massimo era stato superiore alla mezz’ora, si è fermato per il riposo notturno in località Pontagna, in una delle basi vita poste lungo il percorso. Qui, a circa 100 chilometri dalla partenza, Augrit è arrivato poco prima di Nava, il quale si è fermato molto meno del francese, così da avvantaggiarsi, da grande passista notturno, prima dell’alba.
Augrit si è poi ritirato nella prima mattinata, come già aveva dovuto fare un anno fa, anche allora dopo una prima parte di gara condotta in prima posizione. Nella mattina di sabato Nava ha invece amministrato il suo vantaggio, nonostante un passo comprensibilmente più affaticato.
«È la gara del cuore, non ci credevo nemmeno io e ancora devo rendermene conto. Vincere questa gara è stato a lungo un sogno nel cassetto e finalmente ce l’ho fatta. La prima parte di gara l’ho sofferta, ma so che mi trovo sempre bene a correre durante la notte, ed è stato così anche questa volta. A Pontagna ci siamo salutati con Augrit, ma si capiva che lui ormai non stava bene», ha commentato al traguardo uno sfinito ma felicissimo Nava, che ci ha tenuto a ringraziare l’organizzazione e gli oltre 250 volontari presenti lungo il percorso.
«Queste montagne sono splendide e vissute da gente straordinaria. Ringrazio tutti i volontari, perché con una parola o uno sguardo riescono ad accogliere e coccolare i concorrenti: la mia dedica è per loro».
Alle spalle di Nava, un lungo testa a testa ha premiato Alessio Zambon, atleta La Sportiva, in grado di imporsi su Christian Springhetti, arrivato ad una manciata di minuti dall'argento.
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NELLA 100 KM UN’EDIZIONE DA RECORD
Il 45enne Walter Manser ha vinto la 100 km maschile dopo essere stato in testa sin dalle prime battute di gara, e incrementando il suo vantaggio con il passare dei chilometri. Quello di Manser è un risultato senza precedenti nella storia dell’Adamello Ultra Trail: in nove edizioni, nessun altro atleta – su nessuna distanza – aveva mai vinto tre edizioni consecutive. Manser ha concluso in 11:45:07, pochi minuti in più rispetto all’anno passato. Secondo, con oltre un’ora di ritardo, è arrivato Francesco Lorenzi (atleta Scarpa) e terzo Nicola Poggi.
«La giornata è stata veramente perfetta: cieli azzurri, grande calore dei volontari, paesaggi splendidi come sempre: ho fatto subito il vuoto e ho corso in solitaria, come piace a me. L’Adamello è l’unica gara che ho corso tre volte, di solito mi fermo a due, ma ormai mi sento di casa qua» ha detto Manser.
La vincitrice della 100 km femminile è stata invece la tedesca Karola Rennhack, originaria di Missen-Wilhams, in Baviera. L’ultrarunner tedesca è passata in testa dopo che nei primi chilometri di corsa al primo posto si era portata l’italiana Cristina Filippini, atleta bresciana nata nel 1997. Rennhack ha concluso con un tempo finale di 14 ore, 33 minuti e 41 secondi, migliorando di alcuni minuti il precedente record del percorso. Seconda è arrivata Filippini (a sua volta nona assoluta), terza Irene Zamboni.
«È una sensazione incredibile e sono senza parole, perché mai avrei creduto di poter vincere questa gara, di certo non con questo tempo: è stato un giorno perfetto», ha detto Rennhack: «all’inizio avevo gambe piuttosto pesanti e nei giorni precedenti non stavo benissimo, ma durante la gara mi sentivo sempre meglio, ho trovato il mio ritmo e l’ho mantenuto fino alla fine».
30/09/2023
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