6 Ore di Acaya

Giuseppe Mangione e Pamela Greco mettono il sigillo sulla prima edizione della 6 Ore di Acaya

Portare 170 atleti al traguardo fra cui ben 33 donne in una gara di 6 ore è già un grande risultato, quando questo avviene per un evento alla sua prima assoluta è qualcosa di eccezionale. La nascita della 6 Ore di Acaya non poteva avere esito più fortunato, un successo che ha sorpreso gli stessi organizzatori, che avevano dovuto chiudere in anticipo le iscrizioni a 180 e che hanno visto il piccolo centro del Salento riempirsi di corridori impegnati un una gara fuori dai consueti schemi. La prova pugliese ha confermato una volta di più la crescita delle gare endurance, sempre più apprezzate soprattutto in contesti come quello scelto dagli organizzatori della Liberunning con a capo il suo attivissimo presidente Mauro Ingrosso, supportato da alcune associazioni podistiche locali sensibili all’importanza di un simile evento per il territorio: Acaya, piccolo borgo di 400 anime, ha accolto almeno 600 persone fra atleti e accompagnatori per una giornata totalmente diversa dal solito. La stessa gente locale ha accolto l’evento con grande entusiasmo, esternato per tutte le 6 ore di durata della gara, facente parte del calendario Fidal e Uisp ma anche tappa del GP Iuta.

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Primo a iscrivere il suo nome in un albo d’oro che si spera possa allungarsi anno dopo anno è Giuseppe Mangione, il favorito della vigilia. Il portacolori della Barletta Sportiva, vero specialista di questo genere di competizioni, ha coperto 67,223 km nell’arco di tempo previsto, quasi un km in più di Pierino Stincone (Asd Cavalli di Razza) che ha chiuso con 66,303 km. Terzo gradino del podio per Andrea Morrone (Asd Nest) con 65,383 km. Da sottolineare la prestazione di Vito Carignani (Action Running Monteroni) che a 76 anni ha corso per ben 41,726 km. Fra le donne eccezionale risultato per Pamela Greco (Saracenatletica) capace di coprire ben 64,940 km, una prestazione di livello assoluto (solo 4 uomini meglio di lei) con la seconda, la specialista nazionale Emma Delfine (Nadir on the Road) staccata di oltre 5 km con 59,908 km totali, terza Addolorata Trisolino con 59,685 km. Da notare la presenza in totale di 48 società maschili e 19 femminili.

Il clima molto caldo ha reso la prova decisamente ostica, anche se nelle ore finali è leggermente rinfrescato. Le premiazioni, effettuate a tarda sera, hanno chiuso la manifestazione, la cui riuscita è dovuta anche all’importante appoggio del Comune di Vernole nella persona del Sindaco Francesco Leo, del Vicesindaco Lucia Papa e dell’Assessore Elisa D’Aprile presente alla consegna dei premi, della Polizia Municipale con il suo Comandante Antonio Palano, dei tantissimi sponsor che hanno creduto fortemente nell’impresa di realizzare la prima ultramaratona nel territorio del Salento. A fine gara tutti hanno fatto i complimenti all’organizzazione per l’ottima riuscita alla sua prima occasione e hanno spinto a riprovarci, nell’allestire un evento che ha davanti un grande futuro. La prima ultramaratona del Salento ora è realtà!

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23/06/2019