Allenamento

Meno stress, allenamenti costanti, più sicurezza e digitale: un’indagine di Sportclubby svela le nuove priorità

Nonostante le nuove restrizioni, 9 sportivi su 10 non intendono rinunciare allo sport, ma le loro priorità oggi sono diverse. Al primo posto non c’è più la forma fisica, ma il bisogno di ritrovare benessere con allenamenti costanti, unito a una forte attenzione alla sicurezza e ai servizi digitali offerti dai club. Lo rivela un'indagine su 630 italiani realizzata da Sportclubby, l’app più scaricata in Italia per prenotare corsi, campi e servizi dedicati ad ogni tipo di sport. Ecco cosa cerca oggi chi si allena:

 

1.    Combattere lo stress

Al primo posto nelle priorità di chi ha ripreso a fare sport c’è la ricerca di benessere e la voglia di combattere ansia e stress, dopo un anno che ha messo tutti alla prova. A condividere questa opinione sono il 79% degli utenti, in particolare gli uomini e gli under 35 (82%).

2.    Praticare attività costante e senza interruzioni

La seconda massima priorità degli sportivi al rientro in palestra è un allenamento costante. Il 76% degli intervistati lo ritiene molto importante per il nuovo anno sportivo appena iniziato. La chiusura dei centri durante il periodo primaverile - notoriamente quello di massima affluenza in vista della prova costume - unita alla crescita dell’home fitness e degli sport outdoor, ha fatto emergere il bisogno di attività fisica nella routine quotidiana di molti italiani.

3.    Sicurezza e responsabilità:con le app si controlla meglio

Gli sportivi italiani vogliono fare sport senza rischi e sono attenti al rispetto delle norme. Per il 70% di loro, tra i bisogni principali per questo nuovo anno sportivo ci saranno la sicurezza e la responsabilità da parte dei centri e di chi li frequenta. Al rientro in palestra molte persone si sentono rassicurate se il club di riferimento si appoggia a sistemi digitali per automatizzare il controllo degli ingressi ed evitare assembramenti (74%) o per notificare tempestivamente da app problemi, chiusure o misure di sicurezza necessarie (71%). Il 61% apprezza anche la scelta del proprio centro di monitorare meglio i singoli sportivi tramite app, in ottica di tutela della salute. La coppia sport-app, infine, piace anche sul fronte dei pagamenti: per il 59% degli utenti sono più comodi e limitano i contatti diretti.


4.    Ritornare in forma

Perdere peso e migliorare la tonicità non sono più gli obiettivi principali di chi si allena. Il recupero della forma fisica è solo al quarto posto tra le priorità di quest’anno: interessa “moltissimo” meno della metà degli italiani (47%) e “molto” poco più di 1 su 5.

5.    Orari e condizionpiù flessibili

Tra smart working, ingressi contingentati, gestione famigliare più complessa e lavoro in crisi, cambiano le abitudini e l’organizzazione quotidiana. Per questo il 69% degli sportivi spera in più flessibilità di orari e condizioni per riuscire comunque ad allenarsi, senza perdere ingressi e corsi già acquistati nel proprio centro sportivo.

6.    Allenarsi in compagnia

I centri sportivi rappresentano anche importanti luoghi di aggregazione. Il 56% degli italiani riprende a fare sport anche per rivedere amici e conoscere nuove persone con cui allenarsi, recuperando quell’elemento sociale che si era perso. 1 sportivo su 3 lo ritiene importantissimo. Non tutti gli sportivi però vanno volentieri in palestra o hanno la possibilità di farlo. L’indagine rileva infatti un 22% per cui il fattore interazione non rappresenta una priorità. Persone che non si sentono a proprio agio con il loro corpo, genitori di bambini piccoli, professionisti in viaggio per lavoro non rinunciano allo sport, ma continuano ad apprezzare i vantaggi dei corsi in streaming che hanno imparato a conoscere durante il lockdown.

7.     Praticare più di uno sport

Per il 49% degli italiani, in particolare tra gli uomini e gli adulti fra i 36 e i 55 anni, praticare più di uno sport è in cima alle priorità, ma il 30% si accontenta di concentrarsi su una sola attività per quest’anno. Il bisogno di integrare nuove discipline al proprio allenamento è più alto tra chi pratica tennis, padel o altre specialità “da campo” (56%). Non è un caso che proprio questi sportivi siano anche quelli che hanno risentito di più del blocco ai tempi del lockdown. Facendo di necessità virtù, hanno potuto sperimentare meglio i vantaggi di una pratica sportiva più varia, sia in termini di potenziamento, si come antidoto allo stress.


Nuove restrizioni al via, ma 9 su 10 non rinunciano allo sport.

Ad oggi 8 sportivi su 10 hanno ripreso a fare attività fisica regolarmente, mentre il 10% lo fa con minore frequenza rispetto a prima. Tra gli italiani più sedentari si conta un 8% che non è ancora rientrato in palestra, mentre il 3% pensa di riprendere entro ottobre.

Con l’entrata in vigore di nuove misure restrittive, solo il 13% potrebbe smettere di fare sport. Il 40% dichiara che farà attività all’aperto, il 33% sceglierà forme di allenamento di gruppo in live streaming, mentre il 14% ingaggerà un personal trainer a distanza per seguire un piano personalizzato a lungo termine.

App e sicurezza: in Liguria gli sportivi più tecnologici

Se la tecnologia aiuta gli italiani a sentirsi più tutelati al rientro in palestra, questo è particolarmente vero per i Liguri. Tra chi vive in questa regione, la consapevolezza rispetto ai vantaggi portati dal digitale in termini di sicurezza è molto più alta della media nazionale.

Le prenotazioni da app per evitare assembramenti sono apprezzate dall’84% (il 10% in più rispetto al resto d’Italia), così come le notifiche per comunicare problemi o chiusure (+14%). Piacciono mediamente di più anche la possibilità di monitoraggio dei singoli sportivi in termini di salute e sicurezza (+21%) e l’accesso ai pagamento digitali (+9%).

Nuoto, il digitale non cancella i timori

Chi pratica sport acquatici sembra meno rassicurato dall’uso di strumenti digitali per monitorare e gestire il flusso di sportivi nei propri centri di riferimento. La percentuale nuotatori che dice di apprezzare l’evoluzione digitale della propria piscina è minore rispetto alla media e molti (circa il 20%) sono indifferenti ai vantaggi apportati da app e piattaforme. Questo, sia per ciò che riguarda il controllo degli ingressi, (69% vs 74%), le notifiche di rischi via app (61% vs 71%) e il monitoraggio degli sportivi in termini di salute (61% vs 55%).

“L’emergenza Covid ha cambiato abitudini e priorità degli sportivi: con Sportclubby quest’anno abbiamo fatto allenare decine di migliaia di italiani anche quando i centri erano chiusi o molti si trovavano fuori città per le vacanze”, ha commentato Stefano De Amici, CPO e Cofounder di Sportclubby. Con l’aiuto delle migliori piattaforme digitali, faremo sport in modo sempre più ibrido e vario, unendo palestra e corsi in livestreaming e scoprendo nuove attività. I centri sportivi “digitali” inoltre hanno più possibilità di superare la crisi e i numeri lo dimostrano: nel periodo febbraio - agosto 2020, su 515 club attivi su Sportclubby da prima del lockdown solo 8 hanno chiuso o riscontrato difficoltà economiche significative. Il tasso di fallimento dell’attività è stato quindi sensibilmente più basso della media: 1,6% contro il 20% del totale del settore segnalato da ANIF”.



20/10/2020