Campaccio Cross

Kenya ed Etiopia trionfano al Campaccio più bello di sempre, tra gli azzurri bene La Rosa ed Inglese

Splendido il 59° Campaccio, come e forse più di sempre. 1639 gli atleti totali iscritti nelle gare suddivise nelle diverse categorie che si sono susseguite durante tutta la giornata. Ma la voce grossa, la zampata del leone l’ha piazzata l’etiope Imane Merga che in volata si aggiudica il cross di San Giorgio su Legnano, seconda tappa del circuito Iaaf Country Permit Meeting.

Nella gara femminile festeggia la keniana Alice Aprot che vince in 18’56” fissando anche il nuovo primato della gara battendo il 18’59” dell’etiope Ayelew Hiwot del 2014.

 

Primo italiano è il Carabiniere Stefano La Rosa, settimo in 29’29”, anche lui al termine di un lungo duello durato più giri con la giovane promessa Yeman Crippa che gli ha dato filo da torcere fino all’ultimo provando anche ad andare via nell’ultimo chilometro senza successo. Un testa a testa da brividi che ha visto il grossetano La Rosa primeggiare, forse anche grazie ad una maggiore esperienza. Bravo comunque il ragazzo di origine etiope che termina ottavo in 29’30” alla sua prima volta nel Campaccio dei grandi.

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Gara maschile lontana dal primato di Ebuya del 2011 che mantiene così il primato con 28’15”, ma davvero al cardiopalma, dall’inizio alla fine, con gli atleti africani a farla da padrone ed in gruppo davanti a tirare e ad occupare le prime sei posizioni. Un ultimo giro corso a ritmi forsennati, con Imane Merga che cerca e vuole la vittoria, sta davanti al gruppetto nelle curve e tra le colline dei prati intorno allo stadio Angelo Alberti, abbassa la testa e spinge più che può senza però riuscire a creare un vero gap. Il connazionale etiope Hasin Haji lo tallona così come il keniano Jairus Birech. E’ volata finale a tre, Merga è il più brillante e fa suo il Campaccio per la prima volta dopo il terzo posto del 2014. Alle sue spalle col medesimo tempo di 28’50” Hasin Haji, campione mondiale junior di cross del 2015 e terzo Jairus Birech in 28’54”.

Nella competizione femminile partenza rallentata e addirittura per ultime del gruppone per le atlete africane, forse sicure di poter recuperare durante i 6km del tracciato o forse per non rischiare di avere qualche chiodata delle tante avversarie nella bolgia e bagarre iniziale. E’ la triatleta Sara Dossena a prendersi l’onere di tirare il gruppone, finirà decima in 20’23”, terza italiana. Già nel secondo giro le stesse Aprot, Jebet, Masai, Cherono fanno gara da sole davanti dando spettacolo e scaldando le mani del tantissimo pubblico pronto ad applaudire un simile spettacolo. Hanno un altro motore, un’altra falcata, un’altra leggerezza queste ragazze di colore che arrivano dagli altipiani. Anche qui è volata seppur di più lungo raggio, meno violenta di quella maschile ma comunque redditizia e di valore. Alle spalle di Alice Aprot sul secondo gradino del podio è Ruth Jebet dal Bahrain in 19’01” mentre è terza Linet Masai, già terza nel 2014, in 19’02”.

Prima azzurra sulla finish-line è Veronica Inglese settima in 19’59”: “E’ stata la mia seconda volta al Campaccio dopo il 2011 quando ero ancora una under 23 – conferma la barlettana -. Come detto questa è stata la vera gara del mio rientro. Da oggi inizia per me una nuova era e questo risultato che mi soddisfa è la conferma che la mia condizione sta migliorando. Ora ho molta più fiducia per la gara che farò fra pochi giorni al cross di Edimburgo e per il proseguimento della stagione che spero mi vedrà in azzurro sia agli Europei che, speriamo, anche alle Olimpiadi brasiliane”.

Un’altra edizione di questa gara mitica va ora in archivio, ma non ci si ferma qui. Alla Us Sangiorgese presieduta da Claudio Pastori e con il mai domo Sergio Meraviglia da oltre trent’anni a capo del comitato organizzatore si sta già pensando a venerdì 6 Gennaio 2017 quando vi sarà la sessantesima edizione. Cifra tonda, la festa è già pronta. E al Campaccio le feste si fanno con i più forti atleti del mondo.

06/01/2016